Il Test Ergometrico Massimale o prova da sforzo, è un test provocativo finalizzato alla valutazione del comportamento, durante un esercizio fisico, dell’apparato cardiovascolare tramite l’elettrocardiogramma. Può essere eseguito facendo pedalare il paziente su una cyclette o facendolo camminare su un tappeto ruotante. L’esame si svolge ponendo sul torace del soggetto degli elettrodi adesivi ai quali sono collegati dei fili connessi a loro volta ad un monitor, sul quale viene visualizzato l’elettrocardiogramma. La durata dell’esame è variabile e dipende dalla capacità funzionale del soggetto e dal grado di allenamento. Il test è strutturato in una fase di riscaldamento, una di carico incrementale e una fase di recupero. Lo sforzo da eseguire è proporzionale al soggetto in esame, ed i carichi di lavoro sono impostati in modo crescente a seconda della capacità funzionale del paziente. Affinché la prova abbia valore diagnostico occorre raggiungere o superare l’85% della frequenza cardiaca massima teorica prevista per l’età (220 – età in anni).
Lo sforzo, producendo un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, determina una maggiore richiesta di sangue da parte del cuore. Se le arterie coronarie sono normali sono in grado di fornire un flusso maggiore di sangue al cuore. Se invece c’è una placca aterosclerotica in una o più coronarie che ne restringono il lume, il territorio miocardico a valle della occlusione non può ricevere un maggior quantitativo di sangue e quindi di ossigeno, e si crea dunque una zona miocardica di ischemia che provoca alterazioni nel segnale elettrocardiografico. Durante il test dunque, il tracciato elettrocardiografico può presentare alcuni segnali specifici per un insufficiente apporto di sangue da parte delle arterie coronarie (deficit coronarico) al cuore. Inoltre il test ergometrico può fornire anche utili informazioni riguardo al comportamento della pressione o del ritmo cardiaco durante sforzo fisico e quindi estremamente utile nell’identificazione e valutazione di soggetti ipertesi o con aritmie. Per tale motivo, il test ergometrico massimale è molto utilizzato in medicina dello sport, sia come esame aggiuntivo di II livello nei soggetti di età inferiore ai 35-40 anni che effettuano il test da sforzo allo scalino (step test) e che presentano anomalie elettrocardiografiche rilevate all’ECG a riposo o allo step test, sia nella valutazione dei soggetti di età maggiore di 35-40 anni nei quali la maggior prevalenza di malattia aterosclerotica coronarica rappresenta la prima causa di eventi cardiovascolari maggiori durante attività sportiva e nei quali diviene fondamentale. Questo esame è indicato anche in pazienti a moderato o elevato rischio cardiovascolare, come i pazienti diabetici o coloro che presentano multipli fattori di rischio cardiovascolare (ipercolesterolemia, sovrappeso, abitudine al fumo, familiarità per malattie cardiovascolari, ipertensione etc).
Per effettuare il test da sforzo è necessario che il paziente/atleta sia a digiuno da almeno 3 ore e non abbia bevuto caffè o the o fumato sigarette da almeno 3 ore. Inoltre è utile indossare un abbigliamento comodo come tuta e scarpe da ginnastica.